SLES/SLS sulla pelle: tanta schiuma e qualche rischio

04 Luglio 2013
I pericoli degli SLES e SLS per la pelle

Tutto sulle sostanze presenti nei detergenti e sui pericoli che si corrono

Al giorno d'oggi l'attenzione alla presenza di sostanze chimiche negli alimenti e' massima: il desiderio di tutti e' di mangiare cose naturali, che non abbiano subito trattamenti con pesticidi e per i quali non sia stata usata troppa chimica per conservarli.

Si pensa molto al fatto che queste sostanze, una volta ingerite, andrebbero a contaminare i nostri organi interni, con effetti che potrebbero anche vedersi tra molti anni, per cui e' aumentata l'abitudine di leggere l'etichetta prima di acquistare.

Forse si pensa un po' meno a quello che accade con i prodotti che mettiamo sulla pelle e sui capelli, dai saponi agli altri detergenti, agli shampoo, ai cosmetici, che sulla pelle sono destinati a rimanere per ore; in questo caso non e' corretto considerare la pelle come una corazza che non fa passare nulla, anzi: lo scopo di certe sostanze presenti nei cosmetici e' proprio di penetrarla in profondita'.

In effetti i rischi risiedono nella minore capacita' che la pelle ha di eliminare le sostanze che assimila: dpotutto, il cibo ingerito viene attaccato fin dalla bocca da acidi ed enzimi che riescono a scinderlo, e, anche se le intossicazioni alimentari sono all'ordine del giorno, l'organismo riesce ad espellere molte delle sostanze 'cattive' che ha ingerito; lo stesso non sembra potersi dire per quelle che entrano in circolo attraverso la pelle.

E' cosi' che le creme idratanti, certi cosmetici, le lozioni solari possono venire assorbite, specialmente quelle destinate alle zone piu' delicate, che proprio per questo sono piu' permeabili; gli shampoo possono finire negli occhi e comunque i capelli e i bulbi piliferi possono assorbirne una parte; deodoranti e profumi possono essere inalati; i rossetti e gli altri protettivi per le labbra possono finire all'interno della bocca, dove peraltro gia' entrano in modo 'autorizzato' dentifrici e colluttori, anche i detersivi possono raggiungere la pelle attraverso i vestiti e le lenzuola.

Anche se i quantitativi cosi' introdotti nell'organismo possono sembrare minimi, alcuni studi hanno evidenziato come sia il caso di preoccuparsene, specialmente visto il gran numero di contatti con queste sostanze che avviene ogni giorno (basta provare a contare quanti prodotti si utilizzano, e ormai anche la differenza tra uomini e donne si e' assottigliata).

Un grande dibattito, in particolare, si e' acceso riguardo ai cosidetti 'SLS/SLES', sostanze chimiche presenti in un gran numero di prodotti detergenti: ai primi allarmismi propagandati via email in formato 'catena di S. Antonio' hanno risposto tranquillizzanti smentite e accuse di 'bufala'; molti prodotti si vantano sull'etichetta di essere 'SLS free', ma come vedremo qualcosa di vero c'e'..

Cosa sono lo SLS e lo SLES

Bisogna subito precisare che questi due composti sono abbastanza diversi tra loro, anche se accomunabili.

Il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e' un tensioattivo detergente ed emulsionante derivato dal petrolio che si e' fatto strada per il suo basso costo, e viene ormai utilizzato in migliaia di prodotti cosmetici: e' sufficiente un'occhiata alla composizione dei prodotti che troviamo sullo scaffale del supermercato: shampoo, trattamenti e colorazioni per i capelli e per il cuoio capelluto, dentifrici e agenti sbiancanti, bagnoschiuma, oli e sali da bagno, saponi liquidi, trucchi, detersivi per il bucato, praticamente non se ne salva uno!

Fa male?

E' provato che l'azione detergente del Sodium Lauryl Sulfate e' troppo radicale, e puo' rimuovere dalla pelle e dai capelli anche gli strati piu' superficiali di quelle secrezioni grasse che avrebbero funzione protettiva, causando irritazioni se l'uso e' troppo prolungato.

In molti dei test che sono stati effettuati, il Sodium Lauryl Sulfate ha aggravato i problemi della pelle gia' presenti e aumentato l'ipersensibilita' di alcuni soggetti con pelle delicata.

Lo SLES (Sodium Laureth Sulfate, cioe' Lauryl Etere Solfato) e' un altro derivato del petrolio, con funzione schiumogena anche maggiore del SLS, e rispetto al quale sembra avere un minore potere irritante.

Sono comunque migliaia gli studi che dimostrano la pericolosita' di queste due sostanze (specialmente lo SLS) nei confronti di pelle, mucose orali, occhi, e la loro possibilita' di andare a fissarsi negli organi interni; gli scettici tendono ad argomentare che si tratta di ricerche dove lo SLS e' stato fatto assumere direttamente alle cavie e a dosi non paragonabili a quelle presenti nei prodotti di uso comune; il fatto pero' che il contatto con queste sostanze sia frequente (visto che sono utilizzate moltissimo) non puo' non preoccuparci.

Le ricerche non hanno inoltre tenuto conto delle possibili ricombinazioni chimiche che possono avvenire all'interno dei flaconi che adoperiamo, o addirittura con il materiale di cui sono composti i flaconi stessi.

Interessante inoltre che lo SLS sia stato utilizzato in laboratorio proprio come generatore di irritazione cutanea..

Per entrambi questi composti, un altro problema risiede nel processo di fabbricazione, durante il quale si sviluppano come sottoprodotti indesiderati l'ossido di etilene e lo 1.4 diossano, sostanze potenzialmente cancerogene.

La lavorazione inriminata prende il nome di etossilazione e interessa purtroppo molti altri ingredienti di prodotti per l'igiene personale, per individuarli basta cercare i seguenti suffissi o termini nella lista degli ingredienti: 'myreth', 'oleth', 'laureth', 'ceteareth', 'PEG', 'polietilene', 'glicole polietilenico', 'poliossietilene', 'oxynol', e stavolta probabilmente non troveremo sullo scaffale un solo prodotto che ne sia privo.

Che fare?

Il dibattito tra i detrattori dei detergenti e degli shampoo con SLS/SLES e scettici e' apertissimo, e le ricerche non sono finora state in grado di provare in modo definitivo la pericolosita' di queste sostanze.

Forse nei supermercati non potremo fare a meno di trovarle, ma erboristerie e altri mercati alternativi mettono a disposizione prodotti equivalenti che utilizzano solo ingredienti davvero naturali, dall'origine certificata ed SLS free', unico neo il prezzo decisamente piu' elevato, elemento importante in questi tempi di crisi.

Una via di mezzo puo' consistere, un po' come avviene con il cibo e tutti i relativi problemi di obesita' che sono nati nel mondo occidentale, nel rinunciare ai consumi smodati, limitandosi al necessario, osservando di piu' le etichette, nel dubbio scegliendo i prodotti con meno 'chimica' possibile e mantenendosi sempre informati sull'argomento; e' il cosiddetto 'consumo critico' o 'consumo consapevole'.


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